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Orecchini a stella

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Eccoci qua. Non sono scappata, semplicemente ho avuto – e sto avendo – qualche problema con il tablet. Pensando che fosse un passaggio liscio liscio ho rinunciato ad un abbonamento con il telefono fisso + ADSL  per passare ad un ben più moderno e portabile tablet, ma….le cose non sono andate come dovevano. Prova e riprova qualcosa è migliorato, ma  incontro ancora delle difficoltà soprattutto nel gestire le foto.

Dunque, ricomincio da dove mi ero fermata. Siccome l’ estate è alle porte (e pure gli amati/odiati mercatini) per il momento cerco di ampliare la gamma dell’offerta. In primo luogo degli orecchini.

orecchini a stella

 

Questi li ho realizzati qualche settimana  fa, in pieno caos-tablet  e mi sembra di ricordare che non presentino difficoltà, anzi… .infatti ne ho trovato altri iniziati e non finiti a causa del trasloco in montagna (pure quello!) e se rifaccio qualcosa è perchè mi è venuto bene e in fretta. Inoltre quello che propone Svetlana Mcdaniel di solito è piacevole e non difficile e realizzo sempre volentieri le sue creazioni. Poche parole (comprensibili), istruzioni scritte chiare e in men che non si dica gli orecchini sono pronti.

Alla prossima. T

 

Due coppie di orecchini

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Come diceva Monti? Vedo la luce in fondo al tunnel.  A parte il fatto che quella luce (= uscita dalla crisi) l’ha vista solo lui, io invece comincio a vedere un barlume di serenità dopo un  periodo davvero brutto, per cui mi approprio della sua brutta frase per rendere l’idea della mia rinascita.

Allora, eccoci di nuovo qui. Non è che non abbia proprio fatto niente, ma nei giorni cupi ho preferito andare sul liscio e ho ripetuto con  leggere varianti dei lavoretti già presentati. Per ora di nuovo ho  queste due coppie di orecchini. diverse tra loro, ma ugualmente belle e gratificanti, una volta realizzate.

coppie di orecchini

 

Quelli rettangolari sono di Chiara Gandini, mentre quelli a a tecnica herringbone sono i Paika di Mu.  In questi ultimi rispetto all’originale l’asola per la monachella è …una semplicissima asola.

Non ho niente da aggiungere perchè le spiegazioni sono chiare ed esaurienti in entrambi i casi ed i risultati davvero soddisfacenti. Li consiglio vivamente.

Alla prossima. T

 

 

Orecchini a brick stitch

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Questi:

orecchini_brickstitch

Sono partita dal fatto che le basi per orecchini che si possono facilmente trovare in commercio spesso sono poco resistenti, per cui preferisco lavorare con anelli senza aperture. Ho seguito questo schema, molto dettagliato, utile sia per fare un pendente che un paio di orecchini.

Una volta compreso il procedimento, siccome è ripetitivo, si può procedere come si vuole: ad esempio, mi sono fermata dopo tre giri di perline 8/0 e ho concluso con un giro di 15/0 , ovviamente piccolissime, ma luminose. Il risultato mi soddisfa e spero piaccia anche a chi è in cerca di  una qualche ispirazione.

In questi giorni preferisco tenere occupata la mente (e le mani) per cui ho rovistato tra la vecchia produzione e ho iniziato a disfare tutto quello che non mi piaceva più. Così facendo, sono tornata ai vecchi amori, come la spirale rope, e ho fatto un paio di nuove collane: ho rivisto anche il concetto di simmetria e ho preferito puntare sull’alternanza di materiali e misure.

collana spirale rope

 

Alla prossima. T

 

Orecchini ad onda

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Non saprei in quale altro modo chiamarli.

orecchini ad onda

Li ho trovati qui, tra i progetti di una creatrice americana, Jill Wiseman, dalle forme generose, ma dalle mani delicatissime… Mi hanno subito colpito perchè – diciamocelo – sono diversi dal solito ed io sono costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo  (e che rientri sempre nelle mie possibilità di realizzazione). Ebbene, in questo caso le due condizioni sono state soddisfatte.

Le spiegazioni sono chiare; anzi, direi che il lavoro è ancora più semplice di quanto non sembri, soprattutto l’inserimento – con relativo secondo passaggio per il rinforzo – delle grosse perle e la formazione dell’onda. Per di più è veloce e permette infinite variazioni. Last, but not least, indossati stanno benissimo.  

Nella foto si vede il davanti e il retro degli orecchini, vale a dire la base e la decorazione con le perline 8/0.

Per oggi è tutto, ma anticipo che, tenuto conto delle numerose richieste e delle ultime tendenze, il prossimo post riguarderà un  vistoso bracciale elastico.

Alla prossima. T

 

Orecchini Art Deco

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Suppongo che il termine Art Deco abbia a che fare con una certa aria da primo Novecento..

orecchini vittoriani

A me sembra di aver già trovato un tipo di lavorazione simile; in ogni caso,  ho visto questi orecchini, mi hanno convinto, li ho realizzati e…mi piacciono molto. Approvati! Anzi OK, perchè con questa sigla sul foglietto di appunti catalogo tutto quello che mi riesce e che mi dà una qualche soddisfazione.

Ho due o tre cosette da aggiungere. In ordine sparso:

1) Ho usato – come da istruzioni –   biconi swarovski da 6 mm e perline da 4 mm: avrei preferito utilizzare  delle perle un po’ più grosse e di un altro colore e ci ho pure provato, ma la struttura restava decisamente molle….

2) Non mi piaceva appieno il pendente, troppo “art deco” per i miei gusti e così ho aggiunto una goccia direi a trapezio: nella foto ho accostato anche altre possibilità, come una goccia classica o una sempre a trapezio, ma nera per contrasto. Ecco spiegato perchè l’orecchino è per ora figlio unico: devo decidere la versione finale per una coppia  e non è detto che non cerchi altre soluzioni.

3) Il filo. L’autrice consiglia il Fireline. Ho voluto provare con quello di nylon  (il cosiddetto da pesca) da 0.20 e sono tornata di corsa al Fireline. Bisogna passare più volte tra le perle e i biconi e quindi occorre qualcosa di sottile e resistente.

4) In ogni modo trovo che per chi è alle prime armi sia interessante la visione del video  soprattutto per le soluzioni del pendente e dell’asolina superiore a cui attaccare la monachella, replicabili in altre occasioni.

5) Questo orecchino è ben proporzionato: la parte lavorata – veramente facile da realizzare –  è più piccola di quanto non sembri, ma con il pendente raggiunge i 5 cm di lunghezza, monachella esclusa.

MI sembra di aver scritto tutto quello che mi si agitava in mente. Buon lavoro a tutti.

Alla prossima. T

Orecchini ad intreccio

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orecchini intreccio

Li consiglio vivamente a chi, pur essendo principiante, vuole iniziare ad allargare le proprie possibilità.

Lo schema è semplice e di sicuro già visto, ma la lavorazione è leggermente diversa, in quanto non si usa il classico filo, ma quello metallico; nel mio caso ho utilizzato del filo di rame argentato,  più sottile (credo)  del consigliato Artistic Wire 24 gauge.

L’unica difficoltà consiste nel rientrare appunto con il filo metallico nella prima delle 4 perline 11/0  in modo da formare una specie di fiorellino (nella foto bianco): bisogna prenderci la mano, insomma…Al terzo tentativo è andata!

orecchini intreccio

Per il resto, il tutto procede molto rapidamente e in men che non si dica sono terminati ed indossabili. Io non me la sono sentita di appendere una ulteriore goccia finale perchè – monachella compresa – raggiungono i 7 centimetri e mi sembrava già una bella lunghezza.

Chi ha trovato interessante questo tipo di lavorazione può cominciare ad approfondire il discorso su cosa significhi gauge, che purtroppo si trova spesso nei siti americani, QUI .

Avevo dimenticato i saluti. Rimedio subito.

Alla prossima. T

Orecchini, bracciali, collane…..

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Ho pensato di unire l’utile al dilettevole, letteralmente.
Devo procedere ad un riassetto di scatoline e contenitori e quindi devo smaltire un po’ di materiale accumulato e nel frattempo vi  mostro quello che ho realizzato in modo che se qualcuno vuole ispirarsi….faccia pure: l’ingresso è libero e la porta aperta….

Cominciamo. Problema: abbondanza di rocailles e un unico sacchettino di perline magatama che si svuota molto lentamente. Soluzione:
questi Orecchini a foglia orecchini_peyote. Molto belli, veloci da lavorare, con la tecnica peyote ed un passaggio ad herringbone,   hanno quel tocco in pù offerto dalle magatama, qui  di un colore cangiante che si abbina con tutto, ma penso – essendo un giro finale di rifinitura –  che sia possibile sostituirle con altre .

  Rispetto al tutorial originale di Cr3stina non ho inserito le perline verticali nell’ ovale al centro.

Problema numero due: gran profusione di catene e pezzi di catene, con anelli aperti sparpagliati ovunque.
catena captured Soluzione: oltre al bracciale che ho già mostrato, utilizzando la stessa tecnica ho provato a realizzare una collana. In questo caso non c’è proprio niente da aggiungere: basta solo aprire, chiudere, inserire la perla, aprire, chiudere e  passare al modulo successivo, arricchendo con altre catene a piacere.

Terzo, e per ora ultimo problema:  la gran quantità di cipollotti e mezzi cristalli, non proprio di qualità, ma che fanno la loro bella figura. Soluzione: abbinarli insieme con qualche distanziatore per braccialetti da portare tutti i giorni, allegri e luminosi.bracciale con cipollotti 

Ho suddiviso il materiale in moduli della lunghezza giusta per infilarli su un chiodino ed avere la possibilità di fare due asole, sopra e sotto (credo che venga bene anche del filo metallico tagliato a pezzetti), poi li  ho collegati  con anellini. Il lavoro in sè è molto semplice e poi essendo ripetitivo si migliorano  tecnica e risultati.

Non finisce qui: alla prossima. T

Orecchini facili a onda

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Dedicato alle principianti che desiderano provare qualcosa di più

Tra le migliaia di siti sul perlinaggio nel grande mare del web  da qualche tempo ci si imbatte in  una simpatica signora genovese che  in maniera molto disinvolta commenta, presenta, insegna. Il suo canale,  Thesissietina (efficace condensato dei nomi di una amata cagnetta e della sua vivace padrona) presenta molti bei lavori, quasi tutti al di sopra delle mie attuali possibilità, ma l’ultima volta in cui l’ho visitato ho finalmente  visto qualcosa che, ad occhio e croce, sarei stata  in grado di rifare.

Si tratta di questo paio di orecchini, a cerchio e ad onda. Bellissimi. Facili da fare. Rimando decisamente al video per la spiegazione; qui, al solito,  mi limito a qualche nota e consiglio.

Per prima cosa raccomando – per questo tipo di lavori –  di applicare il suggerimento che Tina dà all’inizio sulla curvatura di un lato dell’anello di metallo: con un minimo di pratica quell’ulteriore asola di sicurezza trasforma una “baracchetta” da bancarella in una valida base per orecchino.

Seconda cosa: quelli in foto non rispecchiano il tutorial fino in fondo perchè mi sono fermata prima dell’ultimo giro di rifinitura (in pratica, manca la spuma dell’onda) in quanto il risultato mi piaceva già così. Gli orecchini risultano ricchi e mossi al punto giusto, secondo i miei gusti.

Terzo: ho fatto anche altre prove e quella che più mi soddisfa è questa: il solito giro di base con le 11/0 e una sola onda con perline magatama iridescenti.  Infine ecco le due versioni a confronto e, se volete, confrontatele con l’originale.

Ho voluto chiamare questi orecchini  “Graziella” e sono in particolare  dedicati ad una persona davvero speciale che ama la vita, il suo lavoro  e…i cerchi. Eccola accontentata.
Bye. T.

Incastonatura di un rivoli 14

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Dedicato alle principianti che desiderano provare qualcosa di più

Un articoletto veloce veloce sui rivoli 14.

In ordine:
ho seguito il tutorial di Hobbyperline (ma sempre di Sarubbest si tratta);
per la mia mano ho preferito attestarmi su 34 (anzichè le 36 consigliate) perline iniziali.

Una volta terminata la lavorazione così come nel video – e vi assicuro che il rivoli non scappa proprio perchè risulta incapsulato benissimo – mi sono accorta che  per i miei gusti il tutto risultava un po’ troppo pesante,  “da sciura” e allora ho eliminato la decorazione finale sul bordo esterno, sostituendola con una semplice asolina impreziosita da un cristallo in tinta.

Ed eccoli qui i miei rivoli: giusto il tempo di fotografarli e se ne sono andati  dondolando appesi ad altre orecchie. Che ingrati.

Alla prossima. T

 

Per chi volesse dare un’occhiata ad una tabella per incastonare rivoli di diversa misura guardi qui.

Orecchineide- 2

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Dedicato alle principianti che vogliono provare qualcosa di più.

Altri esempi di orecchini semplici da realizzare.

 Questi della foto sono stati ottenuti seguendo un tutorial di Offthebeadedpath.
Mi sono piaciuti perchè in pratica si realizza una sfera (in realtà leggermente schiacciata) con un solo ago, senza incroci, e in pochi giri, con un aumento e una diminuzione, si creano questi simpatici pendenti.

L’unica raccomandazione è di usare perline regolari perchè gli incastri devono essere perfetti ed evitare così antiestetiche “aperture” sulla superficie della pallina.
In inglese una realizzazione di questo tipo  si dice “puffy ” cioè gonfia e io ho pensato di tradurla con “pallotta” che rende bene sia la cicciosità che la facilità.

Questi invece, per me difficili da fotografare, sono un gioiellino: si lavora con due aghi,  in poche mosse si ottiene una prima losanga, poi una seconda che si sovrappone, si completa con un bordo ed infine si fa l’occhiello per la monachella.
Risultano piuttosto piccoli, o almeno io non ho ancora provato con materiale più dimensionato, ma deliziosi.

In questo caso ho usato sferette di pietra dura, non perfettamente regolari,  perline 11/0 color avorio e perline 8/0 color cacao, tutte regolari.

Ho preso il campione dal video di una signora americana (della Florida, mi pare) che riesce e dedicare un po’ di tempo alla sua “ossessione” (testuale) solo di notte e perciò con un gioco di parole  ha chiamato il suo canale “Beadifulnights”; è molto chiara nelle spiegazioni,si riesce a seguire  anche se non si ha molta dimestichezza con l’inglese,  le riprese sono di buona qualità e i risultati, per quanto mi riguarda, garantiti.

Alla prossima. T