Archivio mensile:ottobre 2013

Bracciale con piccoli fiori (tecnica Potawatomi)

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Le margheritine di cui avevo parlato in un vecchio post direi che piacciono sempre e oggi vorrei proporre qualcosa di leggermente diverso a chi ama questo genere, un po’ ingenuo e un po’ etnico.

Si tratta della tecnica Potawatomi utilizzata appunto da un popolo di  nativi americani che le hanno lasciato il nome. Al momento ho trovato su di loro scarne notizie , almeno in italiano ed in Wikipedia, se non che sono affini ai Cheyenne, ai Piedi Neri e ai Cree e che attualmente sono circa 28.000, di cui solo 13 – tredici! – anziani parlano ancora la lingua originale mentre per il resto sono stati quasi del tutto assimilati dalla cultura statunitense.

Ebbene, qualcosa delle loro tradizioni sopravvive e travalica storia e paesi  in una tecnica che utilizza le perline per confezionare sottili bracciali o collane molto gradevoli per la loro semplicità e freschezza.

potawatomi tecnica

Questi sono due esempi. Ho voluto provare materiali di dimensione diversa per vedere la resa: in alto ho usato perline di conteria almeno 6/0 e come capolino (credo che si chiami così il centrale di un fiore) una perlina da 3 mm. Nel secondo tutte perline di conteria 11/0 e, pur essendo estremamente sottile, è quello che preferisco e mi ricorda tanto  i braccialetti dell’amicizia che ora sono di moda.

Passiamo alla tecnica vera e propria: in rete qualcosa si trova, non in italiano; siccome ogni tanto mi piace ricorrere al vecchio Paint per disegnare quelli che secondo me sono i passaggi,  se può essere utile…

Occorrono perline di almeno tre colori: uno per i petali, uno per il capolino e uno per le foglie. Solo il primo elemento è diverso, dal secondo in avanti il procedimento è sempre uguale ed i passaggi si ripetono

Per il fiore di partenza:
1) infilare 4 perline-petalo e una perlina-capolino
2) rientrare indietro  nella prima perlina-petalo infilata in direzione della coda, tirare e chiudere a cerchio
3) infilare sull’ago altre due perline-petalo e passare nell’ultima perlina infilata nel primo passaggio (in pratica l’ultima prima del capolino)
4) tirare il filo ed il primo fiorellino è fatto.

potawatomi_passaggio1potawatomi_passaggio2potawatomi_passaggio3potawatomi_passaggio4

Secondo fiore: vista la facilità non mi sembra il caso di utilizzare altri schemi, comunque, eventualmente, basta chiedere.

Il filo deve uscire verso l’alto.
1) Inserire sull’ago una perlina-foglia, una petalo e una foglia: si rientra verso il basso  nella perlina-petalo immediatamente sottostante
2) Inserire sull’ago una perlina-foglia, una petalo e si rientra verso l’alto nell’unica perlina-petalo presente (quella del giro precedente)
3) Inserire sull’ago due perline-petalo, una perlina-capolino e si rientra verso il basso nella perlina-petalo immediatamente sottostante (seconda di due)
4) Inserire sull’ago due perline-petalo e si rientra verso l’alto nella perlina-petalo immediatamente sopra il capolino.

Tutto qui. Si ripete fino alla lunghezza desiderata. Ovviamente, si può giocare su varie combinazioni di colori.

Ancora due parole sull’inizio e la fine della lavorazione. O all’inizio si lascia una lunga coda di filo per inserire in un secondo tempo la chiusura secondo il procedimento che si preferisce, oppure fin da subito si prepara un’asolina (nel mio caso con 8 perline, passando più volte il filo per fortificarla, e riunendo i due capi di filo in uno unico), si eseguono tutti i passaggi e al termine si posiziona un’altra asolina. Si aggiungono gli anellini e le parti della chiusura.

Alla prossima. T

Pendente ad elica

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Seguendo le segnalazioni della brava e cara Lu, che non mi stancherò di ringraziare, mi sono ritrovata nel sito di Ildès e tra i suoi schemi free ho scelto di sperimentare quello relativo ad una striscia  realizzata a peyote con cui si ottiene un’elica. Questa  :

elica collana                                                            collana elica particolare

La catena con cui è abbinata adesso non mi soddisfa, ma è solo per rendere l’idea.

Osservazioni: Il lavoro è facile, simpatico, veloce da realizzare e fa piacere vedere che ad ogni giro si arrotola un po’ di più su se stesso. Bisogna solo non leggere con superficialità la spiegazione e badare all’alternanza di giri da 37 e da 38 perline. Tutto qui.

Posso ancora aggiungere che prima di iniziare l’ultimo giro ho inserito 10 perline 15/0 per fare un’asolina e lo stesso alla fine del giro in modo da poter agganciare meglio gli anelli della catena.

Alla prossima. T

Pendente con superduo

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Finalmente anch’io sono in possesso di un mucchietto di superduo. Fino ad oggi ne avevo avuto per le mani solo un sacchettino ino-ino che in men che non si dica era sparito all’interno di due componenti per bracciali, E poi avevo sempre aspettato il momento per fare acquisti e con i tempi che corrono questo momento ha un po’ tardato a venire. Ma è venuto. Per le mie piccole compere sono sempre rimasta in Polonia, ma questa volta ho voluto provare  beading.pl  e devo dire che mi sono trovata altrettanto bene che con beadbeauty. Quello che mi ha fatto decidere per  il primo sito è stata la possibilità di comprare il FireLine. Da tanto desideravo provarlo e adesso che finalmente ho iniziato ad usarlo devo dire che ne vale veramente la pena.

Ecco uno dei primi lavoretti realizzati:

pendente superduo

Ho preso l’idea da un tutorial di Offthebeadedpath: veloce, carino, proprio adatto per prendere dimestichezza (non che ci voglia molto) con le superduo.  Ne ho fatta anche un’altra  versione in cui ho tenuto i due cerchi separati e uniti da una piccola maglia di catena. Ugualmente bello, forse un po’ di più.

Alla prossima. T